mercoledì 21 luglio 2010

AGEROLA WMF è anche arte: streetart@agerola.wmf | performance di writing

a cura di Pasquale Ruocco e Corrado Lamattina

agerola world music festival


25 luglio 2010 - ore 20.00 piazza P. Capasso



I colori e i segni di un gruppo di writers, o graffitari che dir si voglia, provenienti quasi tutti dalle aule dell'Accademia di Belle Arti di Napoli, animeranno il 25 luglio la piazza di Bomerano, ove ormai da qualche anno prende posto il palco del World Music Festival di Agerola.

Al ritmo percussivo della tammorra si aggiunge quello, pur esso ripetitivo ed ipnotico, dell' hip hop e della musica elettronica; con la dimensione del paese si confrontano i linguaggi della metropoli.
L'urbe, del resto, quale punto di vista privilegiato sulle trasformazioni della nostra società, rappresenta la musa ispiratrice di questo progetto.
Da sempre la città si è sviluppata come luogo d'incontro tra razze e culture diverse, di discussione, confronto e crescita, ambiente naturale dell'arte, della creatività, ma non solo: la città costituisce anche lo spazio della lotta per la difesa delle nostre vite e del nostro pianeta, della protesta contro lo svilimento dei processi culturali a semplice merce.
Da questi umori prendono vita le immagini – scritte, figure, messaggi, simboli, murales, manifesti, stencil, adesivi – che popolano le strade, le stazioni ed i treni, gli stadi e i centri sociali, le scuole, i luoghi, insomma, della nostra quotidianità; icone capaci con semplicità ed immediatezza di porre domande, condividere dubbi ed idee, denunciare, protestare, in poche parole comunicare. Forse proprio per questo fanno paura a chi ci governa.
In linea con le motivazioni del festival il gruppo di artisti invitati si concentrerà sugli aspetti di una società, quella odierna, sempre più multirazziale, in cui s'intrecciano culture, religioni e tradizioni differenti; sull'esigenza di rivedere, in un momento storico in cui c'è chi ancora sostiene la costruzione di ulteriori barriere, il significato
dell'idea di confine; sul concetto di tolleranza ed integrazione.
L'arte esce così dai luoghi deputati dal mercato - il museo, la galleria – riaffacciandosi nella poleis; ritorna tra le persone stimolandone l'immaginazione, la discussione, il senso critico sempre più appiattiti dall'azione corrosiva della televisione e delle mode.

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