lunedì 6 luglio 2009

Agerola World Music Festival '09

Dal 16 al 19 luglio 2009 si terrà la III Edizione dell' Agerola World Music Festival, un appuntamento consolidato, un evento che di anno in anno esplora il mondo delle radici e delle culture del mondo partendo proprio dalla valorizzazione della tradizione e del valore naturalistico di Agerola. "Sogno in Musica" è il tema conduttore di quest'anno che sarà diversamente sviluppato nel corso delle giornate che si snoderanno per l'antico centro storico del Borgo di Bomerano. Dopo il tema del viaggio e dei confini, quest'anno la musica e i sogni animeranno le serate e colpiranno gli animi per trasmettere emozioni e cultura, bisogni e tendenze al di là delle geografie e delle lingue.
L'Agerola World Music Festival è inserito fra le manifestazioni “Estate a Napoli” e rientra fra i 6 Viaggi in Campania ideati dall’Assessorato al Turismo della Regione Campania e vuole essere sempre più un punto di riferimento sia per le sue bellezze naturali che per il suo patrimonio culturale.

L'apertura è prevista per giovedì 16 luglio con la “Paranza dei Monti Lattari” e le sue danze tipiche nella Piazza Paolo Capasso che, grazie al recente restauro è ritornata a splendere. Dopo la volteggiante apertura c'è l'imbarazzo della scelta tra le tante manifestazioni: le escursioni tra i boschi, i borghi e il suggestivo Sentiero degli Dei saranno un punto di vista unico per apprezzare le bellezze naturalistiche, con le visite guidate apprezzeremo la vita del borgo.

Si danza ancora il 17 con una miscellanea di più gruppi che animeranno il palco e la piazza, prima il Gruppo Folk di Agerola, con la sua opera di recupero di strumenti musicali “street style” e dopo la Contrabbanda del maestro Luciano Russo, ensemble napoletana con un repertorio riarrangiato in chiave orchestrale che comprende sia i classici della canzone napoletana che il pop da classifica, passando per il sirtaki e la canzone di protesta. Si entra nel vivo sabato 18 con un palco incandescente: ad aprire la serata il gradito ritorno dei parmensi Culpable, un gruppo ska/reggae con una missione, divertire per divertirsi. A seguire, direttamente da Firenze i Martinicca Boison sostenuti dalla prestigiosa etichetta Materiali Sonori per la quale la folk band ha realizzato due dischi. Sostenuta dal mitico Erriquez Greppi della Bandabardò, la band fiorentina è una delle più interessanti formazioni del suo genere.
Chiudono la serata i lucani Krikka Reggae, una originale miscellanea di dialetto del sud unita ai ritmi in levare della Giamaica. In rima temi universali di sempre come l’amore, la pace, il rispetto dell’uomo e della madre terra. I Krikka Reggae sono prodotti dalla scuderia di Roy Paci, e con l'etichetta Etnagigante portano le loro liriche in tutta Italia.


Domenica 19 luglio, la serata conclusiva del festival, toccherà ai giovani foggiani Rione Junno aprire la serata. Un gruppo di sei ragazzi già rodati ed unanimemente riconosciuti dalla critica musicale come interpreti e divulgatori delle tecniche musicali derivanti dallo straordinario stile garganico. Il percorso dei Rione Junno è arricchito dall'esperienza fatta nel “Taranta Power”, il movimento fondato da Eugenio Bennato. Taranta beat project (Rai Trade/Cni 2008 ) è il frutto del lavoro del gruppo.

Da Foggia si arriva a Napoli con Ciccio Merolla, percussionista eccellente che abbiamo conosciuto per le collaborazioni con Enzo Gragnananiello e James Senese, ed ora con “Kokoro”, suo ultimo e fortunato lavoro. Il dialetto napoletano, ritmi tribali e rime taglienti creano molteplici sensazioni date dai mondi che è capace di evocare.

Con Eugenio Bennato chiude in grande stile la terza edizione dell'Agerola World Music Festival 2009, l’artista che ha riscoperto e rispolverato le tradizioni folk e popolari radicate nel meridione d’Italia, miscelandole con i suoni e le voci del mediterraneo, passando dalla chitarra battente ai virtuosismi vocali dell’Africa subsahariana.

Travolgente è stato il suo ritorno a Sanremo dopo 17 anni con il brano “Grande Sud”, una taranta pizzicata che racconta dell’immigrazione, delle terre affamate di pane, ma ricche di cultura e tradizioni del grande sud.

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